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AROMATERAPIA
AROMATERAPIA E USO OLII ESSENZIALI
"IL POTERE DELLA NATURA PER IL BENESSERE".
Gli oli essenziali sono estratti concentrati di piante aromatiche, ricchi di principi attivi che favoriscono il benessere fisico, emotivo ed energetico. Utilizzati da secoli in aromaterapia, questi oli agiscono su corpo e mente, aiutando a riequilibrare emozioni, alleviare disturbi fisici e favorire il rilassamento.
Gli oli essenziali agiscono in maniera sottile non solo a livello energetico, mentale e spirituale ma interagendo direttamente con la chimica del corpo, la quale influisce su determinati organi. Il massaggio è una delle modalità per far penetrare gli oli all'interno e trasportarli in tutto il corpo. Gli oli essenziali sono efficaci sia nella prevenzione che nella cura di molti disturbi; sono stati compiuti molti studi scientifici e clinici che ne hanno dimostrato la validità e la sicurezza.
E' importante la conoscenza profonda delle singole essenze e delle sue controindicazioni affinché un olio essenziale risulti sicuro nell'uso quotidiano.
Alcune applicazioni degli oli nei diversi sistemi del corpo:
Pelle: svolge azione antinfiammatoria, fungicida, antisettica, cicatrizzante e deodorante.
Apparato digerente: la loro azione viene esplicata tramite applicazione esterna (è sconsigliato l'uso per bocca che è più efficace con i rimedi erboristici). Risultano antispasmodici per i dolori e spasmi. Carminativi per flatulenza, aerofagia, nausea. Colagoghi per aumentare la secrezione biliare e stimolare la cistifellea. Epatoprotettivi per congestioni epatiche. Aperitivi per inappetenza, anoressia ecc.
Apparato muscolare e articolare: gli oli entrano facilmente in circolo attraverso la pelle. Gli oli dotati da effetti rubefacenti e riscaldanti non solo richiamano sangue a livello locale ma agiscono sugli organi interni. Alcuni oli hanno un effetto equilibrante e regolatore della circolazione sanguigna pertanto hanno un' azione come stimolante in caso di ipotensione e come riducente in caso di ipertensione arteriosa. Hanno un' azione ipotensiva, in caso di stress, palpitazioni ecc. ipertensiva in caso di apatia, insufficienza circolatoria ecc. rubefacente per rigidità articolare, sciatica, lombaggini, reumatismi. Stimolatori linfatici per cellulite, obesità, ritenzione idrica. Astringenti e tonici per infiammazioni, vene varicose ecc.
Apparato uro-genitale: antispasmodici per dolori mestruali e emmenagoghi per assenza di mestruazioni oppure perdite scarse, regolatori del tono uterino, per mestruazioni eccessive, tensioni mestruali. Antisettici e battericidi per prurito vaginale, afte, leucorrea. Afrodisiaci per frigidità e impotenza e altri disturbi relativi alla sfera sessuale. Antisettici urinari, tipo cistite, uretrite ecc.
Apparato respiratorio: tutte le affezioni del sistema respiratorio, soprattutto con inalazione. La loro azione è espettorante, per catarro, bronchite e tutti i sintomi dove c'è presenza di muco. Antispamodici per la tosse. Balsamici per raffreddori, congestioni, colpi di freddo. Antisettici per le influenze, raffreddore, tonsillite, mal di gola ecc.
Sistema nervoso: sedativi per tensione nervosa, stress, insonnia ecc. stimolanti per astenia, affaticamento nervoso, periodi di convalescenza. Tonici per rafforzare il sistema nervoso in genere.
ESEMPI DI OLI ESSENZIALI E BENEFICI.
LAVANDA: calmante, utile per stress, insonnia e pelle irritata.
MENTA PIPERITA: rinfrescante, allevia mal di testa e favorisce la concentrazione.
TEA TREE: antibatterico naturale, ottimo per la pelle e le difese immunitarie.
EUCALIPTO: decongestionante, utile per problemi respiratori.
LIMONE: energizzante e depurativo, aiuta la digestione e migliora l'umore.
INCENSO: favorisce la meditazione e il riequilibrio emotivo.
L'USO degli OLI ESSENZIALI è un ottimo alleato nei trattamenti olistici, amplificando gli effetti dei massaggi, meditazione e percorsi psicosomatici.

SIMBOLISMO E PSICOSOMATICA DELL'INTESTINO: I DISTURBI PIÙ COMUNI
Simbolismo e psicosomatica dell’intestino: qual è il significato dei più comuni disturbi intestinali? Quali sono le letture della somatizzazione intestinale? "L'intestino, il nostro secondo cervello" e i disturbi intestinali: un ostacolo allo svolgimento della nostra vita".
Relazione cervello-intestino
Facciamo un breve ripasso: il cervello può influenzare l’apparato gastrointestinale e viceversa, l’apparato gastrointestinale può influenzare il cervello, ormai anche la scienza ha riconosciuto questa connessione e se consideriamo che la Medicina Cinese lo asserisce da migliaia di anni, possiamo ben renderci conto di quanto tutto ciò possa avere un forte impatto sulla nostra salute. Abbiamo capito che il nostro intestino digerisce oltre al cibo, anche le emozioni, ed entrambi, quando non riescono ad essere digeriti creano tossine, che a loro volta danneggiano in modo più o meno importante l’organo. Vorrei sottolineare bene il punto relativo alle emozioni ed ai pensieri: anche loro se non vengono digeriti dall’intestino creano tossine che creeranno a loro volta un allarme fisiologico.
Come possono scambiarsi i ruoli cervello ed intestino?
Penso che tutti abbiano ben chiaro quanto pensieri ricorrenti, ansia, depressione, stress, paura, agitazione, nervosismo, intense emozioni, possano generare disturbi intestinali di vario genere: dissenteria, crampi, mal di pancia, stipsi, intestino irritabile, …e viceversa, come disturbi dell’apparato intestinale possano creare tensione, ansia, stress, attacchi di panico, e via dicendo. Vorrei ricordare anche che più del 90% della serotonina circolante è prodotta dalle cellule enterocromaffini dell’intestino ed inoltre il nostro sistema immunitario è modulato dal buon funzionamento di questo apparato.
Mi soffermo sulla serotonina perché immagino che alcuni di voi si stiano chiedendo cosa ha a che fare con le problematiche intestinali.
"Serotonina, neurotrasmettitore del buonumore".
La serotonina è un neurotrasmettitore comunemente chiamato ormone del buonumore, il cui precursore è il triptofano sintetizzato nel sistema nervoso centrale, ma non solo da lui!
La serotonina regola moltissime funzioni dell’organismo, è l’ormone del buonumore e sia la sua carenza che il suo eccesso possono creare molti disturbi. Più del 90% della serotonina circolante è prodotta dall’intestino (muscolatura liscia).
Quindi oltre a modulare l’umore e mille altre funzioni nell’organismo, agisce anche sulle funzioni intestinali.
La serotonina è quindi implicata nella fitta rete di azioni e reazioni tra sistema nervoso ed intestino. Livelli troppo bassi, ad esempio portano stitichezza, livelli troppo alti diarrea, tanto per citare alcune problematiche.
Colite spastica, la sindrome del colon irritabile (colite psicosomatica).
La colite spastica , anche detta sindrome dell’intestino irritabile, funziona un po’ come le lucine di emergenza che si accendono nel cruscotto della nostra macchina per segnalarci che qualcosa non sta funzionando a dovere.
La stessa cosa ci segnala la colite dal punto di vista psicosomatico: è una spia che si accende per informarci che nella nostra vita, nelle nostre emozioni, nei nostri pensieri, qualcosa non sta andando nel modo giusto, qualcosa si è inceppato ed il nostro sistema emotivo viscerale è entrato in allarme. Per questo si parla spesso, di colite psicosomatica.
Si chiama “sindrome dell’intestino irritabile”.
Irritabile riferito si alla sensibilità della mucosa e della muscolatura dell’organo in se, ma riferito anche all’aspetto psichico del disturbo, una forma “nevrotica” del nostro secondo cervello che ci segnala un disagio interiore.
Il nostro intestino, attraverso questo disturbo attraversa fasi di stipsi e fasi di dissenteria, unitamente ad un corollario di altri sintomi quali: gonfiore, crampi, flatulenza, tensione, impellenza di defecazione, accompagnati spesso a stanchezza, mal di testa, umore depresso, stress, mancanza di concentrazione, nausea, e non raramente un preludio di vera depressione…
Intestino: simboli e psicosomatica.
Comunicazione intestino-cervello.
L’intestino diventa il purgatorio della mente, purgatorio in cui si cerca di eliminare in fretta pensieri disturbanti, emozioni troppo intense, rabbia, frustrazioni, fantasie sessuali inaccettabili, violenza, paura, pensieri troppo sporchi, in pratica la nostra parte ombra, che il colitico non riesce ad accettare e tollerare razionalmente.
La nostra parte bassa, l’intestino, si fa carico di esprimere ed allontanare, ciò che la nostra parte alta, il cervello, il nostro cielo, non riesce ad accettare e di cui non può farsi carico: un “troppo” che la mente non riesce a gestire.
Nascondere le emozioni nell’intestino.
Il soggetto colitico cerca inconsciamente di nascondere questi pensieri e queste emozioni nell’intestino. Quando il “non digerito” diventa troppo ingombrante, il nostro secondo cervello inizia a farci sentire gli spasmi della colite. E questi spasmi, questi crampi, ci parlano della dolorosa lotta intestina, per l’appunto, tra il procedere in avanti ed il tornare indietro, tra lasciare andare e trattenere, dentro e fuori. Due forze contrapposte che ci raccontano di persone dove l’espresso e l’inespresso si fronteggiano e l’aggressività diviene auto aggressività attraverso il forte dolore provocato dai crampi intestinali.
Colite come rituale di purificazione.
La colite diviene così un rituale di purificazione in cui le feci rappresentano l’elaborazione di quel “troppo” che deve essere allontanato dalla mente e dal corpo. L’intestino si fa carico così di eliminare le “feci del cervello”.
E se ben ci pensate questo allontanamento avviene dalla nostra parte “di dietro”, quasi come a significare che il colitico non è in grado e non vuole neanche vedere questo “sporco” così profondamente disturbante e di cui prova vergogna.
Bisogna arrivare a comprendere ed accettare che in noi vivono sentimenti opposti. Diventare consapevoli che esiste un nostro lato ombra, senza necessità di colpevolizzarsi e punirsi attraverso l’intestino. Accettarsi senza il maniacale bisogno di purificarsi diventa così la chiave di volta per cominciare a comprendere.
La colite con i suoi disturbi, per quanto sgradevoli e limitanti, ci invita a non separare gli opposti che vivono in noi.
Dissenteria: l’urgenza di allontanare.
Eliminare al più presto i “pensieri tossici”: l’attacco di dissenteria ci parla proprio di questo. Il pensiero ingombrante, sporco, inaccettabile si trasforma nell’intestino in qualcosa da scaricare velocemente, in modo impellente e violento. Le tossine mentali che non possono essere tradotte in parole si trasformano in attacco diarroico. Così come un cibo guasto viene eliminato velocemente dal corpo per evitare che avveleni ed intossichi il sistema, nello stesso modo la diarrea ripulisce velocemente la mente da ciò che la sta avvelenando, intossicando. In fondo somatizzare significa proprio questo: scaricare materialmente sul corpo un contenuto psichico mentale troppo ingombrante.
La diarrea da paura o da perdita del controllo.
Vorrei ricordare anche che l’attacco diarroico può seguire uno stato di forte paura, la tipica dissenteria e mal di pancia "prima degli esami" ad esempio. In questo caso la scarica rappresenta un modo arcaico di difesa che il corpo mette in atto: mi alleggerisco per prepararmi alla fuga. La dissenteria si trasforma così in un momento di “perdita del controllo” impellente e liberatorio, ma pronto a riproporsi perché i pensieri tossici non possono essere assimilati e contenuti né sopra né sotto.
Stipsi in psicosomatica: lo stitico avaro.
La lettura, sempre dal punto di vista psicosomatico, della stipsi, si rifà ad una tendenza dello stitico a trattenere a sé le cose, le persone, gli affetti… una sorta di avarizia inconscia nel lasciare andare anche ciò che non serve più. Questa difficoltà a lasciare andare pensieri ricorrenti intasa lo smaltimento sia a livello mentale che intestinale, ed ecco, infatti, che insieme al problema intestinale si possono accompagnare cefalee, ottundimento, stanchezza. Le feci in questo caso si trasformano in qualcosa di prezioso da trattenere perché considerate vitali.
Non ci si riesce a staccare da contenuti, siano essi cose, persone, storie, affetti, ormai divenuti inutili, finiti, che dovrebbero essere scartati. Invece di allontanarli li si trattiene cercando anche questa volta di nasconderli nel nostro basso.
Stipsi: un modo per trattenere.
La stipsi diventa quasi un identificarsi con la materia, dove “la sostanza” è quella che conta e rinunciarvi sarebbe come rinunciare a se stessi. Non a caso l’atto di espulsione delle feci diventa un momento difficile, doloroso anche in senso fisico, che per questo si cerca di rimandare. Lo stitico cerca di mantenere dentro di se contenuti mentali inconsci repressi, nonostante questo crei gonfiore e pesantezza in tutti i sensi.
Costipazione, significato.
Non è un caso che si parli di “costipazione” la cui etimologia si può tradurre in: “accumulo, concentrazione, ammassamento”.
Risolvere la stitichezza significa spesso far emergere tutti quei contenuti che la mente cerca di nascondere.
Come uscire da questo loop cervello – intestino?
Comprendere il significato di “salute-malattia” è il primo passo, così come è importante chiedersi cosa ci ha permesso di fare e/o di non fare un determinato disturbo. Uscirne si può.
La psicosomatica ci parla di un unicum mente-corpo e prende in considerazione l’uomo nella sua unità inscindibile.
Fare tutti i dovuti accertamenti medici è assolutamente doveroso!
I rimedi della natura per l’intestino.
Fatto ciò ed in base ai risultati delle indagini, si possono poi mettere in atto trattamenti naturopatici specifici.
Ce ne sono davvero tanti, dall’alimentazione, agli integratori alimentari, ai trattamenti olistici. Tutti strumenti atti al ripristino del benessere fisico e mentale, che possono essere sicuramente affiancati anche a terapie allopatiche, se necessitano e se prescritte da un medico.

Meditazione: un viaggio verso l'Equilibrio e la Consapevolezza
La meditazione è una pratica che aiuta a calmare la mente, connettersi con il proprio sé interiore e riequilibrare le energie. E' utilizzata in molte tradizioni spirituali e oggi è riconosciuta anche dalla scienza per i suoi numerosi benefici su mente e corpo.
BENEFICI DELLA MEDITAZIONE:
Riduce lo stress e l'ansia abbassando i livelli di cortisolo e favorendo il rilassamento.
Migliora la concentrazione potenziando la memoria e donando chiarezza mentale.
Favorisce il benessere fisico migliorando la qualità del sonno, abbassando la pressione sanguigna e rafforzando il sistema immunitario.
Aumenta la consapevolezza portando una maggiore connessione con se stessi e con il presente.
Ci sono vari tipi di meditazione, come MINDFULNESS, TRASCENDENTALE, GUIDATA, SUI CHAKRA, E CON VISUALIZZAZIONE.
In questo articolo parlerò di una meditazione in particolare:
La meditazione esicasta è una pratica spirituale che ha le sue radici nella tradizione Cristiana ortodossa, in particolare nel monachesimo. Il termine "esicasmo" deriva dal greco "hesychia", che significa "tranquillità" o "silenzio". Questa forma di meditazione si concentra sulla ricerca della pace interiore e dell'unione con Dio attraverso la preghiera e la contemplazione. Una delle pratiche principali dell'esicasta è la "preghiera del Cuore", che spesso consiste nella ripetizione della frase " Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me". Questa ripetizione aiuta a focalizzare la mente a creare uno stato di calma e concentrazione. Gli esicasti credono che attraverso questa pratica si possa raggiungere una profonda esperienza di comunione con Dio e una trasformazione interiore. Inoltre, l'esicasta incoraggia la pratica della quiete e del silenzio, sia esterno che interno, per una più profonda connessione con il divino. È una Via di ricerca spirituale che richiede pazienza e dedizione, ma molti praticanti trovano grande benefici e serenità in questo approccio.
Indipendentemente da quale pratica meditativa si scelga di fare, posso affermare che è un ottimo strumento per amplificare gli effetti delle tecniche di rilassamento e di riequilibrio emozionale.

Preghiera e respirazione
Sono pratiche che favoriscono la calma e la concentrazione. Entrambe sono strumenti per riflessione e meditazione, e permettono di entrare in uno stato di maggiore serenità e presenza.
Cosa hanno in comune preghiera e respirazione? La risposta è 5,5 secondi.
Un dato scientificamente misurabile: 5,5 secondi di inspirazione e il medesimo tempo di espirazione. Questo sarebbe il segreto dell'estasi e della pace che conduce a una profonda armonia psico-fisica.
Nel 2001 I ricercatori dell'università di Pavia hanno radunato una ventina di soggetti, hanno applicato loro dei sensori per misurare il flusso sanguigno, la frequenza cardiaca e la risposta del sistema nervoso, poi hanno chiesto di recitare un mantra Buddhista, oltre alla visione originale latina del rosario. Hanno scoperto che il numero medio di respiri per ciclo era quasi esattamente identico. Un decennio dopo, due rinomati professori e Medici di New York hanno sperimentato lo stesso schema di respirazione su pazienti con ansia e depressione ma senza la preghiera. I risultati sono stati inequivocabili.
Dunque la preghiera guarisce, soprattutto quando è praticata a 5,5 respiri al secondo.
Già nella Bhagavad Gita compaiono precisi riferimenti alla respirazione yogica, già chiamata Pranayama, ancora prima Lao-Tze aveva affermato: l'uomo perfetto respira come se non respirasse.
Gli farà eco secoli dopo Galeno: se dunque la vita dipende dal respiro, per quanto tempo ancora resteremo ignoranti quanto al modo in cui il respiro agisce?
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Rebirth Ritual
Contatto e memoria corporea.
Il corpo umano memorizza ricordi ed emozioni nei tessuti e nei muscoli. Terapie di contatto come il massaggio possono attivare e rilasciare queste emozioni memorizzate, e questo rilascio può contribuire alla guarigione emotiva e alleviare disagi psicologici persistenti. Il trattamento psicosomatico si concentra sulle relazioni somatopsichiche esistenti dentro di noi, orienta la consapevolezza nel senso della visione olistica e attraverso tecniche di rilascio e Ricarica, si lavora sulla graduale riduzione della somatizzazione e sulle tensioni in relazione a reazioni neuro-muscolari. Ci sono evidenze scientifiche che il massaggio, effettuato in uno spazio sicuro per l'espressione emotiva, tramite il rilassamento fisiologico e il rilascio dei blocchi energetici, può indurre a stati regressivi. Questo permette l'elaborazione e la guarigione di emozioni e traumi profondi.
Durante la seduta di massaggio psicosomatico, l'operatore mantiene sempre un atteggiamento di ascolto e consapevolezza. Attraverso precise tecniche e il tocco, è in grado di generare effetti di vario grado e Ordine, come stati emotivi ed energetici, biologici e imaginativi.
La durata della seduta varia dai 50 agli 80 minuti.

Linfodrenaggio
Il linfodrenaggio manuale è una Tecnica di massaggio terapeutico che ha come obiettivo principale il miglioramento della circolazione linfatica. Viene spesso utilizzato per ridurre il gonfiore e il ristagno di liquidi nei tessuti, specialmente dopo interventi chirurgici o in caso di patologie come il linfedema. La Tecnica si basa su movimenti delicati e ritmici, che stimolano il sistema linfatico a drenare i liquidi in eccesso e a favorire il ritorno venoso. È importante che venga eseguito da un professionista qualificato, poiché una corretta esecuzione è fondamentale per ottenere i benefici desiderati e per evitare eventuali complicazioni. Il linfodrenaggio può avere effetti positivi sul sistema immunitario e sulla riduzione dello stress, contribuendo a un generale senso di benessere.
In Psicosomatica la metafora del "trattenimento" delle emozioni è correlata al trattenimento dei liquidi.
I liquidi sono simbolo delle emozioni che improvvisamente insorgono e destabilizzano, e trattenere è un modo di elaborare le emozioni. Secondo alcune teorie, il grasso corporeo è una barriera protettiva che crea distanza e attutisce i colpi che arrivano dall'esterno.
Il rapporto tra "ritenzione idrica" e psicosomatica ha un fondamento scientifico: nel corpo c'è un dialogo tra estrogeni e adipociti, (cellule adipose dove si accumula il grasso) gli estrogeni stimolano gli adipociti a riempirsi d'acqua e a ingrossarsi. La Linfa rappresenta un efficace sistema attraverso cui l'organismo raccoglie liquidi e materiali di scarto dalla periferia, per poi veicolarlo agli organi di depurazione, (Fegato, reni, polmoni e linfonodi).
Disturbi del sistema linfatico: GONFIORE PARZIALE O TOTALE DEGLI ARTI, ISPESSIMENTO O INDURIMEMTO DELLA PELLE, SENSAZIONE DI PESANTEZZA DEGLI ARTI, DOLORE E DIFFICOLTÀ DI MOVIMENTO.
Come possiamo attivare il sistema linfatico, aumentare le difese immunitarie e migliorare l'umore?
Mangiando frutta e verdure, bevendo acqua a digiuno, limitando il consumo di zuccheri, riducendo il sale, con il digiuno intermittente e sedute di LINFODRENAGGIO.
Cammina tutti i giorni e ricordati di RESPIRARE!
Infatti il ritorno della linfa viene agevolato anche dalla respirazione, questa aspira la linfa verso il torace in cui il grosso vaso linfatico terminale entra nel circolo venoso sanguigno.

Coppettazione Cinese
La coppettazione Cinese è una pratica tradizionale di medicina alternativa che utilizza le coppette, solitamente in vetro, bambù o silicone, per creare un effetto di suzione sulla pelle. Questa Tecnica è stata usata per secoli nella medicina tradizionale cinese e si basa sull'idea che il vuoto creato dalla coppetta possa stimolare la circolazione sanguigna, alleviare il dolore e promuovere il processo di guarigione. Durante una sessione di coppettazione, le coppette vengono posizionate su specifiche aree del corpo, e il vuoto può essere creato attraverso il riscaldamento dell'aria all'interno della coppetta oppure utilizzando una pompa. Le coppette possono essere lasciate in posizione per alcuni minuti o possono essere spostate lungo la pelle per massaggiare.
Tratta condizioni come: dolori muscolari, tensione, ansia e persino problemi respiratori, rimuove ristagni di liquidi e tossine che sono all'origine di molti disturbi stimolando la circolazione sanguigna e linfatica. A volte può generare un rilascio delle tensioni emotive, dando vita a un ritrovato benessere psichico. Dissolve microlesioni e edemi, allevia contratture muscolari, favorisce la rapida ripresa dei muscoli stressati e incrementa la mobilità articolare. È efficace in caso di amenorrea e ipercolesterolemia. Diminuisce i gonfiori da ritenzione idrica.

Meridiani Energetici
Secondo la medicina tradizionale cinese, i meridiani energetici sono canali attraverso I quali scorre l'energia vitale, conosciuta come "Qi" o "Chi". Questi meridiani collegano vari organi e sistemi, e si ritiene che influenzino la salute fisica, emotiva e mentale. Ci sono 12 meridiani principali, ognuno associato a un organo specifico, come il cuore, i polmoni e il fegato. Oltre a questi, e 8 meridiani straordinari che svolgono funzioni particolari. La stimolazione dei meridiani, attraverso tecniche come l'agopuntura, il massaggio o lo yoga, può aiutare a bilanciare l'energia nel corpo e promuovere il benessere.
I primi riferimenti ai meridiani si trovano nel Huangdi Neijing ( canone di Medicina dell'Impertore Giallo, IV-III sec. a.C.), il testo fondante della MTC. Qui vengono descritti i percorsi del Qi e le loro connessioni con gli organi interni. Il concetto di meridiani si lega al anche al Taoismo, che enfatizza l'equilibrio tra Yin e Yang e il flusso armonioso dell'energia nel corpo.
CONNESSIONI CON ALTRE TRADIZIONI
INDIA E AYURVEDA: concetti simili esistono nel sistema dei Nadi, canali energetici attraverso i quali scorre il Prana (energia vitale).
OCCIDENTE: nel XX secolo, la medicina alternativa e la bioenergetica hanno iniziato a esplorare i meridiani, trovando corrispondenze con il sistema nervoso e i campi elettromagnetici del corpo. Oggi, studi scientifici cercano di correlare i meridiani con strutture anatomiche come fasce Connettivali e percorsi neurovascolari.
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